Abruzzo

Riserva Naturale delle Grotte di Pietrasecca

Le Grotte di Pietrasecca rappresentano uno dei gioielli più belli d’Abruzzo anche se forse è uno dei meno noti.

Si trovano all’interno della Riserva Naturale Grotte di Pietrasecca, che a dispetto della sua modesta estensione – solo 110 ettari – tutela un ambiente carsico di enorme rilevanza.

L’antico borgo di Pietrasecca, affacciato sulla Piana dei Cavalieri circondata dai Monti Carseolani è a quasi 10 Km dalla cittadina di Carsoli, ultimo lembo di Marsica sul confine col Lazio.

Il punto di accoglienza della Riserva delle Grotte di Pietrasecca, dotato di parcheggio e di un’ampia area picnic, è due passi dal cuore del paese come l’ingresso delle grotte.

Storia della Grotta

La Grotta del Cervo, rimasta incontaminata per secoli, è stata scoperta in maniera del tutto causale nel 1984 da un gruppo di speleologi del C.A.I. di Roma. Erano sopraggiunti per ridurre i danni causati da una frana nell’adiacente Grotta dell’Ovito.

La Grotta del Cervo – quella che abbiamo visitato noi – ha una lunghezza complessiva di quasi 3 Km e al suo interno sono stati rinvenuti reperti archeologici tra i quali 18 monete romane del IV-V secolo a.C., e paleontologici (reperti ossei di animali del pleistocene quali orso, lince, pantera e cervo).

Proprio il ritrovamento del palco di un cervo del pleistocene ha dato il nome alla grotta.

Come arrivare alle Grotte di Pietrasecca

Le grotte sono ben collegate a Roma che dista meno di 80 Km.

Si raggiungono percorrendo l’autostrada A24, utilizzando indifferentemente le uscite di Tagliacozzo o di Carsoli.

Al contrario, coloro i quali provengono da Pescara – distante 140 Km – debbono uscire obbligatoriamente a Carsoli.

 

Come si svolge la visita delle grotte

Visitare le Grotte di Pietrasecca è una delle esperienze più emozionanti che potrete fare in Abruzzo.

Nulla a che vedere con le più note cavità carsiche del centro Italia come le Grotte di Stiffe, o le Grotte di Frasassi. Nessuna somiglianza neanche con le più vaste Grotta Gigante di Trieste o Grotte di Postumia in Slovenia perché le Grotte di Pietrasecca sono grotte completamente fossili perciò ricchissime di concrezioni, stalattiti e stalagmiti.

Questo fa sì che la visita somigli maggiormente ad un’esplorazione speleologica.

Infatti la Grotta del Cervo è classificata come semi-turistica:

  • non ci sono passerelle all’interno;
  • non sono illuminate;
  • si visitano esclusivamente accompagnati da una guida ambientalistica.

Attrezzatura

Come prima cosa, si scende in grotta solo muniti di casco, lampada frontale e guanti.

Quest’attrezzatura tecnica indispensabile è fornita all’ingresso e il suo utilizzo è compreso nel costo del biglietto.

La guida

Ogni gruppo di visitatori è accompagnato per tutto il tempo da una guida ambientale escursionistica/speleologa che, strada facendo espone le fasi salienti della scoperta oltre alle caratteristiche peculiari degli ambienti nei quali ci si introduce.

Durata e calendario delle aperture

La visita dura circa un’ora.

Si scende in grotta, in gruppo e nei giorni d’apertura previsti annualmente in un calendario di aperture facilmente reperibile in rete, sul sito www.grottedipietrasecca.it (attualmente in manutenzione) oltre che sulla pagina FB.

Le visite iniziano alle 10 – 11.30 – 15 – 16.30.

È bene arrivare con un po’ di anticipo in base all’orario scelto, così come è bene prenotare la visita telefonando allo 320 171 5968.

Come vestirsi

La temperatura all’interno della cavità carsica è di circa 10 – 12 gradi costanti con un tasso di umidità che sfiora il 98%: di conseguenza è bene indossare abiti comodi.

È obbligatorio calzare scarpe da trekking con suola in gomma scolpita perché il fondo della grotta è bagnato. Teli di materiale sintetico ricoprono le aree calpestabili così da preservare l’habitat e favorire il cammino all’interno.

Livelli di visita

La Grotta del Cervo, si estende per circa 2,5 Km ed è divisa in livelli in base al grado di difficoltà.

Quanto appena descritto è il 1° livello, quello che abbiamo visitato noi, aperto a visitatori di età compresa tra i 4 e gli 80 anni.

Bisogna avere comunque un’attività motoria adeguata – comincia con una passeggiata di meno di 1 Km fino all’apertura della cavità dove si scende camminando su una scala obliqua attrezzata con la quale si raggiungono le sale ricche di maestose concrezioni.

Il 2° livello è un po’ più impegnativo perché prevede tratti allagati e si passa all’interno di vasche con acqua, mentre il 3° livello è completamente speleologico e scende nella parte più profonda della grotta; per cui, oltre al casco e alla luce frontale, deve essere affrontato da visitatori con grande esperienza muniti di imbragatura.

Nei dintorni delle Grotte di Pietrasecca

La Riserva Naturale Speciale delle Grotte di Pietrasecca vanta al suo interno ricca una rete sentieristica.

Il sentiero P1

Tra questi segnaliamo il Sentiero P1: Pietrasecca – Grotta del Cervo – Grotta dell’Ovito – Fosso delle Rosce – Pietrasecca.

Con una lunghezza di 4 Km, affronta un dislivello di circa 100 metri e si completa in un paio d’ore premettendo un primo approccio con quest’area naturalistica di grande valore.

Il Belvedere di Via Castello

Inoltre, dal centro del borgo di Pietrasecca, vale la pena di risalire via Castello su fino al belvedere, un eccezionale punto panoramico a 360° che spazia dal Monte Velino al Monte Soratte.

Il percorso dei pipistrelli

Si tratta di un percorso tematico che si sviluppa nel borgo di Pietrasecca: attraverso pannelli esplicativi consente di scoprire le caratteristiche dei pipistrelli per conoscere meglio questi strani animali e imparare così a tutelarli.

Tufo il paese dei murales

Infine, a soli 4 Km da Pietrasecca, sorge il piccolo borgo di Tufo che spicca per gli oltre 300 murales che abbelliscono le viuzze dell’abitato… lo abbiamo visitato e ne vale la pena.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Luisa Roncarolo

E’ più facile dire quello che non sono, piuttosto che quello che sono diventata. Non sono single, non sono trendy e non sarò mai una fashion blogger. Non fotografo tutto quello che mangio e non ho il fisico per i viaggi estremi. Non amo le automobili, preferisco i treni e quando posso vado in bicicletta. La mia famiglia viaggia sempre con me e questo voglio raccontare.

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Luisa Roncarolo

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