La visita al Forte delle Benne piacerà ai bambini ma anche ai grandi.
Meta ideale per una gita, bella non ma troppo impegnativa che si completa in una mezza giornata, permette un tuffo nel passato più prossimo di questo territorio, quando Levico Terme e il Trentino erano a tutti gli effetti una regione dell’Impero Austroungarico.
Il Forte delle Benne, ad appena 2 chilometri dal centro di Levico Terme è stata una fortezza, una guarnigione a custodia di un tratto strategico della Valsugana, ma oggi è piuttosto una Sentinella di pietra parafrasando il nome evocativo di un’importante proposta culturale dell’estate trentina che dall’11 luglio al 6 settembre porta teatro, musica e attività ludiche per i bambini nello splendido scenario dei forti del Trentino.
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Come arrivare al Forte delle Benne
L’imponente struttura militare non si scorge dal fondovalle. Posta in cima al Colle delle Benne che domina il lago di Levico, è raggiungibile sia a piedi che in auto.
Una passeggiata di circa 45 minuti, adatta anche ai bambini e affrontabile agevolmente con passeggini da trekking, va dal centro di Levico fino all’ingresso del forte.
L’itinerario prende il via dall’Ufficio dell’APT in viale Vittorio Emanuele e prosegue in direzione di via San Biagio arrivando al Capitello della Madonna.
Qui, seguendo la segnaletica SAT, un sentiero sterrato di meno di 2 chilometri, dal fondo omogeneo e compatto, raggiunge il Forte delle Benne che svetta a 660 metri d’altezza.
Coloro che volessero arrivare al Forte in auto, debbono allontanarsi dal centro di Levico Terme percorrendo la Strada Provinciale 228 in direzione di Pergine Valsugana.
Percorsi pochi chilometri, dopo una curva ad “U”, in località Visintainer, sulla destra ha inizio una strada bianca, aperta alle auto ma consigliata solo ad automobilisti esperti. Questa carrareccia conduce alla fortezza dotata di alcuni parcheggi.
Com’è il Forte delle Benne
A chi lo raggiunge a piedi, appare quasi all’improvviso come un edificio robusto dall’aspetto marziale. Edificata su quattro piani con grossi blocchi di porfido e granito era armato con 4 cannoni da 12 cm e 2 obici da 10 cm.
Questa artiglieria pesante non più presente in loco ma viene descritta nei particolari dalle brave guide turistiche che accompagnano i gruppi di turisti nella visita. Questa comprende anche le stanze della vita quotidiana delle milizie che qui prestavano servizio: le camerate, la cucina, l’infermeria, le latrine, ecc.
Un regolamento dettagliato scandiva la giornata in questa casamatta pensata e costruita per essere autosufficiente ma in comunicazione con gli altri forti grazie ad un telegrafo ottico.
La visita guidata consente, ad appassionati e non, di calarsi nei panni i quei soldati che, magari provenienti da un angolo sperduto dell’Impero Austroungarico, che ne so, dalla Bucovina, dalla Serbia o dalla Galizia Orientale, venivano mandati qui a presidiare uno spicchio di Valsugana.
Altri tempi…
La struttura costruita tra il 1884 e il 1890, fu disarmata con l’inizio della Prima Guerra Mondiale nel 1915 e successivamente abbandonata.
Solo nel 2009 ha preso il via un progetto di restauro conservativo ad opera della Soprintendenza per i Beni architettonici della Provincia autonoma di Trento che, ha permesso di restituire questo pezzo di storia a cittadini e turisti nel 2014.
Aperture e biglietti d’ingresso
Nel 2020 il Forte delle Benne è aperto dal 14 luglio al 15 settembre, il martedì, il venerdì e la domenica.
Non è possibile visitare la struttura in autonomia, si effettuano solo visite guidate della durata di 45 minuti ciascuna che partono ai seguenti orari: 10.15, 11.15, 12.15, 13.30, 14.30, 15.30, 16.30.
Pertanto è bene prenotare in anticipo la visita presso APT Valsugana tel. 0461 727700 perché i prenotati possono contare su un accesso prioritario.
Costo dei biglietti
biglietto intero: € 5
biglietto ridotto ragazzi dai 6 e i 16 anni*: € 2
Ingresso pacchetto famiglia: € 10 (2 adulti + figli)
Bambini dai 0 ai 6 anni gratuiti
Gruppi: € 2,00 a persona
*Hanno diritto al biglietto ridotto anche i residenti del Comune di Levico, gli over 65 e i gruppi o scolaresche di più di 10 persone. In caso di scolaresche, gli insegnanti accompagnatori non pagano.