Trieste

Strada Napoleonica: una passeggiata da fare a Trieste

Com’è la passeggiata sulla Strada Napoleonica

All’Obelisco di Opicina, punto panoramico di rara bellezza, del quale abbiamo raccontato alcune curiosità nel post sul Tram di Opicina, inizia la passeggiata sulla Strada Napoleonica.

Questa piacevole camminata vista mare – è a tutti gli effetti un sentiero brecciato anche se l’asfalto inizia sulla dirittura d’arrivo nel territorio di Prosecco – procede lungo un tracciato di circa sei chilometri ricavato a mezzacosta sul ciglione carsico.

I due percorsi

Fate attenzione che dall’obelisco parte anche il sentiero Nicolò Cobolli che arriva diretto al santuario di Monte Grisa, un percorso nel bosco più accidentato rispetto alla comoda strada napoleonica pertanto non percorribile in passeggino e che richiede scarpe adatte. 

Qui sotto vi metto le foto per vedere la differenza tra i due percorsi.

Ma torniamo alla strada napoleonica, chiamata anche Strada Vicentina in onore dell’ingegner Giacomo Vicentini che ne progettò la realizzazione nel 1821, ha l’indubbio pregio di procedere lungamente all’ombra della selva del bosco Bertoloni che lo sovrasta e poi di avanzare costantemente al riparo dalla bora anche nelle fredde giornate invernali.

È adatto ai bambini?

Importante sapere che il transito sulla Strada Napoleonica è da tempo interdetto al transito delle biciclette, il che la rende una green way esclusivamente pedonale e percorribile in passeggino.

Noi la prima volta l’abbiamo fatta con alcuni amici e quindi con 4 bambini (due di 6 e due di 10 anni), non nascondo i piccoli si sono stancati un po’, l’importante è portare acqua in abbondanza e qualche spuntino al fine di programmare, cammin facendo, delle tappe strategiche sulle panchine del percorso.

Dipende anche dall’età dei bimbi e se sono abituati a camminare, quindi valutate bene prima di partire perché poi bisogna arrivare in fondo per forza a piedi, visto che, oltre alle biciclette, non possono transitare di lì né auto né bus.

Le pareti rocciose che sovrastano l’ultimo tratto del sentiero sono una palestra naturare per gli arrampicatori e non è raro trovare atleti in allenamento.

La passeggiata si conclude nell’area Parcheggio di Borgo San Nazario da dove, se avete voglia, potete raggiungere il Santuario mariano di Monte Grisa (tratto in salita).
Confesso che noi con i bambini non ci siamo arrivati perché erano già troppo stanchi, ci sono tornato io da solo in un’altra occasione.

Questo è un altro punto panoramico della città dominato dall’architettura moderna dell’importante luogo di culto che svetta affacciato sul mare Adriatico. È bianco ed ha una strana forma trapezoidale tanto che i triestini lo chiamano comunemente ‘il formaggino’.

Come tornare a Trieste

È importante sapere che, a pochi metri dalla fine del tracciato della strada napoleonica, già nel territorio di Prosecco, trovate la fermata dell’autobus 42 che, transitando per Roiano e per viale Miramare, vi riporta in centro città al capolinea di Piazza Oberdan.

Dove mangiare

In alternativa potete decidere di pranzare nel paesino di Prosecco oppure prendere, come abbiamo fatto noi, l’autobus 42 e scendere fino alla vicina Contovello, dove si trova la Trattoria sociale da 120 anni presidio culinario del territorio.
Un posto caratteristico nella sua semplicità, dove scoprire sapori particolari.

Questa è zona di osmize, luoghi caserecci che propiziano una sosta, quindi occhio al frasco e alla freccia rossa che segnalano la via verso l’osmiza aperta per turno nelle vicinanze.

Andare a Trieste con i bambini è anche questo, far assaggiare loro gusti molto diversi da quelli a cui sono abituati perché viaggiare è aprirsi a mondi sconosciuti.

Non c’è bisogno di andare molto lontano, l’Italia è ricca di diversità da nord a sud.

Informazioni pratiche

Partenza = Obelisco di Opicina

Arrivo = Parcheggio di Borgo San Nazario nella zona di Prosecco 

Lunghezza del percorso = poco meno di 6 km solo andata

Durata = 1 ora e mezzo circa, ma con bambini anche 2 ore

Passeggino = sì

Punti ristoro = no

Fontane = no

Automobili, bus e biciclette = transito vietato

Mappa del percorso

Se volete scoprire le altre cose da fare a Trieste con la famiglia potete leggere il nostro articolo dettagliato: Trieste con bambini.

Paolo Merlini

Merlini è uno che entra nelle autostazioni come un pellegrino nella cattedrale di Compostela attendendo la benedizione. Come e meglio di Benigni, potrebbe mandare a memoria tutte le sigle delle aziende di trasporto pubblico, dall’Autostradale alla Zani Viaggi, con gli occhi chiusi e con le mani legate, compresi i relativi indirizzi web

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