Toscana

Parco di Pinocchio Collodi: entriamo dentro alla fiaba

C’era una volta…
Un re! — diranno subito i miei piccoli lettori.
No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un pezzo di legno. Non era un legno di lusso, ma un semplice pezzo da catasta, di quelli che d’inverno si mettono nelle stufe e nei caminetti per accendere il fuoco e per riscaldare le stanze… 

 

Oggi vi facciamo entrare dentro alla fiaba con la nostra visita al Parco di Pinocchio.
Per quelli della mia generazione la favola di Pinocchio non è una storia come tutte le altre.

Noi l’abbiamo amata, ma anche vissuta con emozioni contrastanti perché non c’era la versione colorata e addolcita dei cartoni animati e dei libricini che ci sono ora.

Dopo il libro è arrivato lo sceneggiato televisivo di Luigi Comencini dove il povero Geppetto, eccellente Nino Manfredi, faceva tanta malinconia. Mangiafuoco, i gendarmi, la civetta con il corvo, i conigli becchini, la signora lumaca e il pescecane invece ci facevano un po’ paura mentre Lucignolo ci ricordava l’amico simpatico e sfrontato che la mamma ci diceva di tenere lontano. C’è una grande differenza con la favola che conoscono i miei figli.

Il libro scritto nel 1881 da Carlo Lorenzini, detto Collodi, è molto più simile alla vita vera. Se ci guardiamo indietro possiamo tutti sentirci un po’ Pinocchio con il nostro percorso fatto di sbagli e di tentativi di rimediare, di disavventure e di inaspettati colpi di fortuna, di litigi e di riappacificazioni con le persone a noi più care.

Da piccola i miei nonni andavano sempre a passare le acque alle Terme di Montecatini ma c’era una giornata interamente dedicata a noi bambini. Era quella della visita al Parco di Pinocchio di Collodi.
Ecco perché ci sono stata molte volte.

Quest’anno sono tornata al Parco di Pinocchio con i miei bambini perché volevo rivedere questo posto al quale sono legati i ricordi della mia infanzia e poi mi piaceva l’idea che sentissero la storia tutta intera e conoscessero gli altri strani personaggi dimenticati.

 
Dovete sapere che nel Parco di Pinocchio ci sono tutti quanti, rappresentati in maniera originale, li potete incontrare lungo la bella passeggiata nel parco.

Questa è una delle cose che più ho apprezzato: il fatto che sia all’aperto e immerso nel verde.
Il percorso con le statue e i mosaici è rimasto quello di un tempo, non ci sono attrazioni tecnologiche e a me piace proprio per questo. In ogni caso, il parco è stato restaurato pochi anni fa e sono stati aggiunti alcuni divertimenti come il teatrino dei burattini, i laboratori, alcuni giochi e due parchi avventura.

Vi consiglio di seguire il percorso indicato, magari portandovi dietro il libro per raccontare la storia ai vostri bambini e ricordare i vari personaggi.

Appena entrati c’è un grazioso teatrino dove si svolge lo spettacolo di burattini compreso nel prezzo del biglietto, consultate gli orari per tornare indietro al momento opportuno.

Poco dopo l’ingresso, vicino al carrozzone di Mangiafuoco, si trovano anche un piccolo parco giochi e le giostrine antiche con le barchette sull’acqua, i cavallini e le macchinine.

Più avanti ci sono un bar con un’area attrezzata per il picnic con tanti tavolini e piccoli spazi con i laboratori dove i bimbi possono dipingere, suonare e giocare mentre i genitori li sorvegliano comodamente.

I personaggi che si incontrano dopo, sono tutti in ferro, ma la maggior parte sono immersi in un bellissimo scenario naturale che rende il tutto molto più affascinante.
La padella del pescatore e la casa della fata turchina si trovano in punti particolarmente scenografici che piaceranno anche ai bimbi pur nella loro semplicità.


Dopo aver passeggiato tra i personaggi più originali della favola di Pinocchio, finalmente si arriva al pescecane.
Davvero un’opera d’arte con il suo rivestimento di vetro e la lingua rosa che spicca tra i grossi denti bianchi alti come i nostri bambini.

Si entra dentro camminando su grandi piedistalli che spuntano sull’acqua, stando attenti a non bagnarsi per gli spruzzi. Con una scala a chiocciola si può salire anche sulla testa dell’enorme pesce che per le dimensioni è più simile ad una balena.

In realtà il personaggio del libro è proprio un grosso pescecane e non una balena, ma voi lo sapevate?

Infine si raggiungono i due parchi avventura: uno molto grande a forma di nave e l’altro più piccolo con il ponte sospeso ma emozionante per la discesa finale sopra al fiume. Entrambi compresi nel prezzo del biglietto d’ingresso al Parco di Pinocchio, sono riservati ai bambini sopra al metro di altezza e con almeno 5 anni di età per motivi di sicurezza.

Bisogna firmare una liberatoria e far indossare ai bambini l’imbragatura e il caschetto. Non hanno moschettoni da aprire e da chiudere, ma solo una carrucola che non si può sganciare una volta inserita dentro al cavo di acciaio. Questo la rende sicura e semplice anche per i più piccoli. Si sgancerà solo alla fine del percorso nel punto dove termina il cavo.

L’unica cosa è che il percorso con il passaggio sul fiume è abbastanza alto quindi meglio essere sicuri che i bambini se la sentano di affrontarlo. Gli assistenti sono solo due e se i bimbi sono tanti, non è facile per loro stare dietro a tutti. Al limite si può optare per fare solo quello della nave.

Lì vicino si trova anche la grotta dei pirati e nei dintorni vi si incontrano strani personaggi come quest’oca buffa che siamo riusciti a fotografare dopo mille tentativi perché non stava mai ferma.

Informazioni utili per visitare il Parco di Pinocchio

I biglietti si possono comprare online sul sito del Parco Pinocchio risparmiando 2 euro in alta stagione e 1 euro in bassa stagione a persona. Se i vostri bimbi sono grandicelli vi consiglio di fare il biglietto unico che comprende anche lo storico Giardino Garzoni e la Butterfly House che meritano senz’altro una visita. Non li consiglio invece a chi ha bimbi molto piccoli perché il percorso è in salita e con diversi scalini quindi non è possibile usare il passeggino, a meno che non li portiate voi con il marsupio.

Per arrivare in auto: uscite a Chiesina Uzzanese prendete verso Pescia quindi seguite le indicazioni per Collodi. Oppure in treno arrivate alla stazione ferroviaria di Pescia o di Montecatini Terme dove potete prendere una comoda navetta che dà diritto allo sconto sul biglietto Parco di Pinocchio + Giardino Garzoni.

Attenzione: in alcuni periodi dell’anno la navetta c’è solo nei giorni festivi, sul sito del Parco trovate tutti gli orari.
Antistante l’ingresso c’è un grosso parcheggio a pagamento e pochi metri più avanti l’area di sosta per camper.
Una curiosità: proprio vicino al parcheggio si trova il Pinocchio in legno più alto del mondo, ben 16 metri che poi è quello che vedete nella prima foto di quest’articolo.

Dove dormire e dove mangiare al Parco di Pinocchio

Dove mangiare: all’interno del Parco di Pinocchio ci sono il chiosco, vicino ai laboratori, e il ristorante Osteria del Gambero Rosso. Anche all’esterno non mancano ristoranti e bar per un pranzo veloce. Noi abbiamo mangiato focacce ripiene nel bar di fronte al Giardino Garzoni.

Dove dormire: noi ci siamo trovati bene all’Hotel Montebello di Montecatini Terme con un buon rapporto qualità/prezzo e ottimo ristorante sia per la cena che per la colazione. Le camere hanno arredamento nuovo e moderno. Una chicca che ha fatto impazzire i bambini è stata la macchina per le pancake. Non li ho mai visti mangiare tanto a colazione, solo per il gusto di premere il bottone e far cadere la pancake sul piatto hanno fatto indigestione!

 

Luisa Roncarolo

E’ più facile dire quello che non sono, piuttosto che quello che sono diventata. Non sono single, non sono trendy e non sarò mai una fashion blogger. Non fotografo tutto quello che mangio e non ho il fisico per i viaggi estremi. Non amo le automobili, preferisco i treni e quando posso vado in bicicletta. La mia famiglia viaggia sempre con me e questo voglio raccontare.

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