La felicità viaggia in corriera

Io il Merlini lo conosco bene. Saranno più di vent’anni che mi perseguita con i suoi itinerari fai da te che contemplano di viaggiare con le corriere perché, diciamolo subito, le compagnie più deliranti le conosce tutte lui, ah no anzi…

 

Paolo Merlini

Insomma, è dai tempi dell’università che con gli autobus di linea mi porta nei posti più assurdi tra i quali ricordo bene un paesino vicino a Porretta Terme, sull’Appennino bolognese.

Di ritorno da Dublino, perché non concederci una deviazione estemporanea? Questa fu la proposta che, beata incoscienza, accettai ad occhi chiusi passando in un attimo dalla birra Guinnes ai passatelli in brodo!

Ero prevenuta su questi viaggi strampalati per un altrove che conosceva solo lui, ma si sa, per amore questo ed altro. Iniziavano sempre a notte fonda o, quando eravamo fortunati alle prime ore del mattino, tipo le tre che per lui era l’ora della tigre.

Biglietto alla mano salivamo su questi bus extraurbani pieni di pendolari assonnati e ammusoniti, mentre noi, timbrando il biglietto eravamo felici sentendoci sempre in gita scolastica. Era già l’ora della colazione quando queste corriere ci lasciavano tutte le volte presso capolinea che, a pensarci oggi, erano proprio alla fine del mondo.

Ma fu durante quei viaggi raffazzonati, ma felici, che appresi la spensieratezza che può darti una corriera che attraversa la provincia.

Poi, con l’arrivo del primo figlio e il lavoro, ho smesso di seguirlo ma lui, imperterrito ha continuato a viaggiare e, a volte, perdersi tra le linee dell’Atlante stradale del Touring Club Italiano, che a casa nostra fa bella mostra di sé nella libreria del salotto… neanche fosse la Treccani!

Ogni tanto arriva a casa raggiante ed io, che lo conosco, capisco subito: è felice perché ha scovato tra i meandri della rete di trasporto pubblico locale una cittadina sconosciuta “facilmente” raggiungibile con almeno 4 ore di bus.

 autobus in Valtellina

Fece festa per una settimana quando scoprì come poteva andare da Roma a Siena con le corriere extraurbane viaggiando sulla Cassia, più o meno alla stessa velocità di un pellegrino sulla francigena.

Ma perchè vi racconto tutto questo?

Perché per la prima volta voglio fare una recensione di un suo libro.

Oggi esce in tutte le librerie “La Felicità viaggia in Corriera” per Ediciclo Editore e io questo libricino dai colori pastello me lo sono letto in anteprima, la sera prima di dormire, gustandolo come un cioccolatino.

 

È il classico libro della buonanotte, il libro che aiuta ogni viaggiatore a fare bei sogni e si sa che i sogni, come i viaggi allungano la vita e la rendono più dolce.
Parlandone con distacco potrei dirvi che si tratta di un libro per tutti coloro i quali, quando il viaggio chiama, non possono far altro che partire per poi tornare un giorno, forse.

Per questo motivo dovreste regalarlo all’amico viaggiatore per Natale, o leggerlo voi, anche se avete famiglia e viaggiate sempre in automobile; per farvi tornare la voglia di lasciare a casa l’auto e salire su un autobus di quelli illustrati nel libro.

La Strada

Ad esempio, potreste scoprire la Val Trebbia andando da Piacenza a Genova con una sosta a Bobbio, visitare le località che circondano il lago di Bolsena, arrivare fino al Passo dei Mandrioli passando per Bagno di Romagna partendo da Cesena, oppure ancora da Siena a Pitigliano e Radicofani, da Dobbiaco alle Tre Cime di Lavaredo, da Venezia a Cortina d’Ampezzo, da Ortisei al Passo del Pordoi passando per il Rifugio Sella, sapendo che questa linea al passo si collega perfino con Brunico!

Senza dimenticare la Val Venosta, la Val d’Isarco e la Val Pusteria, tutte raggiungibili allegramente in autobus.
E dell’Autopostale Svizzera ne vogliamo parlare?

la felicità viaggia in corriera Ediciclo

Ma nel libro ce ne sono tante altre di linee che si trasformano in idee di viaggio e voi potrete prendere spunto e fare ricerche sui siti segnalati per progettare una fuga con i vostri figli più grandi, una piccola avventura da vivere insieme.

Non dico che si possa fare con un bimbetto di due anni ma con uno di 7/8 assolutamente sì. Pensate a un weekend padre/figlio o mamma/figlio o con nonno, zia, fratello maggiore… insomma fate voi, partite con chi vi pare ma provate a fare un’esperienza diversa perché per ritrovarvi in coda in autostrada avete sempre tempo.

Insomma, come scrive il Merlini, guardate poca televisione, leggete tanti libri ma fate tanti viaggi… se potete senz’auto. Buona lettura.

Questo post è in collaborazione con… mio marito!

 

About Luisa Roncarolo

E’ più facile dire quello che non sono, piuttosto che quello che sono diventata. Non sono single, non sono trendy e non sarò mai una fashion blogger. Non fotografo tutto quello che mangio e non ho il fisico per i viaggi estremi. Non amo le automobili, preferisco i treni e quando posso vado in bicicletta. La mia famiglia viaggia sempre con me e questo voglio raccontare.

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