Umbria

Weekend in Umbria con bambini dove andare (seconda parte)

Se state cercando un’idea per un weekend in Umbria con i bambini, vi consiglio di seguirmi ancora una volta alla scoperta dell’Alta Valle del Tevere, un viaggio che potrebbe continuare all’infinito, ma che ho cercato di raccontare in due parti dandovi alcuni suggerimenti sulle cose da fare in famiglia e tracciando un ipotetico itinerario.
La prima parte del mio racconto la trovate su  L’Alta Valle del Tevere: itinerario per un weekend in Umbria con bambini.
Sei in camera, i bambini dormono tranquilli e tua moglie pure. Tu ripensi ai mille suggerimenti che ti hanno dato gli amici tifernati incontrati alla “cena di dispensa” di ieri sera. Segretamente speri anche di raggiungere le Cantine Blasi, i vini delle quali hanno allietato la serata.

E così in rete cerchi conferma di quello che ti hanno raccontato e cioè che i Blasi, grandi estimatori di questo territorio dalle enormi potenzialità enoiche, alla fine degli anni ’90 acquistarono terre e dimora storica dei Conti Bertanzi, compresa la vecchia cantina del 1742. Sei affascinato da questa storia d’amore per il passato che trova concretezza nella produzione di vini di qualità nel pieno rispetto del Genius loci. Tra l’altro apprendi che la cantina è stata sottoposta ad un restauro filologico e conservativo abbinato ad impercettibili innovazioni tecnologiche e allora sogni di perderti tra le botti e le barriques di rovere francese “dove il vino sosta, silenzioso e indisturbato, durante il lungo percorso di affinamento“.

I vini e l’olio delle Cantine Blasi sono destinati a rimanere nella tua memoria molto a lungo e programmi di partecipare ad una delle frequenti degustazioni che seguono la visita alla cantina settecentesca.

Nel frattempo la famiglia si è svegliata ed è pronta per nuove mirabolanti avventure. A colazione il piano di battaglia è già pronto. Hai parlamentato a lungo e così ti hanno concesso una visita a Montone e poi a Citerna, a patto che prima si vada a fare visita ad Ercolino.

– Ercolino? Chi è costui? – Ercolino è l’asinello che accoglie i giovani visitatori dell’Azienda Agricola Biologica Il Lombrico Felice nelle campagne intorno a Città di Castello (nella foto insieme a Luca Stalteri).

Infatti, ieri sera, tua moglie che mangia poca carne ed è attenta al biologico come la mia, ha trovato soddisfazione assaggiando le zuppe del Lombrico Felice, una vera e propria specialità della casa “buone, naturali, etiche e pronte da mangiare“, come recita l’etichetta.

Questa è un’altra bella storia dell’Alta Valle del Tevere, una piccola Azienda Biologica, condotta da giovani che amano l’agricoltura e sono ancora abbastanza idealisti da pensare anche all’ambiente, ai problemi sociali, alla salute di terra, acqua e delle persone… sono le parole di Luca Stalteri, che  all’azienda agricola orientata al massimo rispetto ambientale ha abbinato anche una fattoria didattica. Non usiamo prodotti chimici, ma adoperiamo solo tecniche ecocompatibili. I nostri prodotti sono nutrienti, sani e soprattutto gustosi. Siamo stregati da questo giovane agricoltore 2.0, un agronomo che dal 2002, insieme alla famiglia, fa impresa tutelando il paesaggio, riscoprendo colture abbandonate e promuovendo filiera corta e stagionalità, provenienza e origine dei prodotti ortofrutticoli che finiscono nei nostri piatti.

Bastano pochi minuti e capisci che i lombrichi felici riescono immediatamente a contagiare con la loro gaiezza anche i clienti ed i visitatori. Qui si può anche dormire e può essere un’ottima soluzione per soggiornare con la famiglia per un rilassante weekend in Umbria.
Nell’attrezzato punto vendita è disponibile ogni ben di Dio: fagioli, ceci, lenticchie, patate, grano tenero antico, farro, orzo, ortaggi, agrumi, pollo, anatra, oca.
Allo stesso tempo il nostro Luca è ben organizzato anche per il commercio elettronico e fornisce tanti gruppi di acquisto solidale oltre a fare i mercati bio della zona.

Fate incetta di miele, confettura, passata di pomodoro e succhi vari, poi a malincuore salutate Ercolino puntando dritti su Montone.

L’antico incasato medievale, definito “un monumento a cielo aperto“, sorge in cima ad una verde collina, un poggio dal quale domina il paesaggio lussureggiante dell’ampia vallata del torrente Carpina, all’altezza della confluenza nel Tevere. Non è bello ma bellissimo!
Perfettamente conservato, è Bandiera Arancione del TCI ma anche uno dei borghi più belli d’Italia ed inoltre aderisce a pieno titolo alla Federazione internazionale `Les Plus Beaux Villages de la Terre`(I Borghi più belli della Terra).

In macchina hai attirato l’attenzione dei tuoi figli raccontando che qui, nel luglio del 1368, nacque Andrea Fortebracci, più noto come Braccio da Montone, capitano di ventura e signore di Perugia, condottiero rispettato e temuto. Usando un po’ di latinorum, hai fatto l’imitazione di Brancaleone da Norcia, rievocando un po’ a caso quei feroci tempi guerreschi affidati ai libri di storia, ma quando arrivi, ti accorgi che oggigiorno questo luogo incarna l’immagine della pace e della serenità.
È innanzitutto un luogo vitale, vissuto non solo da turisti o da nuovi abitanti del week end. Qui non ci sono seconde case o invasione di turisti stranieri, le poche centinaia di abitanti del borgo antico sono fedelissimi custodi di questo posto magico fatto di “stradine strette e tortuose che la percorrono in ogni senso, con scalinate che consentono di superare agevolmente i punti più scoscesi, in un susseguirsi di immagini indimenticabili di architetture sovrapposte, archetti rampanti, ànditi scuri e freschi che si aprono su piazzette ed orti ricchi di luce e colore“.
Più o meno questo vi dirà Simonetta Formica, che ho avuto il piacere di conoscere passeggiando a Montone. Da lei mi sono fatto dare 3 aggettivi per raccontare il suo paese: incontaminato, caratteristico, folcloristico.


Montone
, si diceva, è un paese estremamente vitale, lo testimoniano le svariate iniziative culturali, le rievocazioni e le manifestazioni folcloristiche di grande importanza. Tra le tante, meritano un approfondimento la rievocazione della “Donazione della Santa Spina” , la Rassegna dei Mastri Fabbri Forgiatori, la Rassegna delle Bande Musicali, la Festa del Bosco e l’Umbria Film Festival.

Se i bambini hanno ancora un po’ di pazienza fai una capatina alla Chiesa di San Francesco risalente al 1300, con l’annesso Complesso Museale. Sicuramente ti piacerebbe visitare anche la Pinacoteca Comunale e il Museo Etnografico “Il Tamburo Parlante”, ma con i bambini forse ti resterà difficile. Piuttosto, portali a pranzo raccontando loro che a Montone le stelle sono più vicine  e si vedono meglio grazie all’Osservatorio astronomico di Coloti, distante appena 8 chilometri…
Andate a mangiare al Ristorante l’Antica Osteria in Piazza Fortebraccio, non ve ne pentirete. Io prima di varcarne la soglia ho consultato il telefonino che mi ha preannunciato la cortesia del personale e la valorizzazione dei prodotti tipici, ma anche i sapori genuini dell’alta valle del Tevere, i rinomati affettati abbinati alla torta bianca cotta sul “panaro”, i primi piatti della tradizione con funghi porcini o al tartufo, per non parlare delle carni succulente… Tutto confermato, sottoscritto e testato da me per voi!

Dulcis in fundo, Citerna che se ci arrivi all’imbrunire di un giorno di festa, ha la potenza evocativa di un istante déjà vu. Dall’alto dei suoi 480 metri sul livello del mare, è considerata “la porta dell’Umbria” per la sua posizione strategica tra Marche e Toscana.

Lasci l’auto fuori dell’antica cinta muraria e risalendo Corso Garibaldi ti addentri in questa piccola città di pietra superando sulla sinistra il Palazzo del Comune che confina con la Chiesa di San Francesco. Tu sai che al suo interno, tra le altre opere d’arte, c’è anche la famosa “Madonna con Bambino di Donatello”, scultura di terracotta policroma da poco restaurata e ritornata agli antichi splendori, ma i tuoi bambini potrebbero non apprezzare e allora tiri dritto, poco più avanti fino a Piazza Scipione Scipione letteralmente affacciata su uno dei panorami più belli d’Italia, la bellissima vista della Valtiberina, un’esplosione di natura che in ogni stagione dell’anno offre al viandante le sue mille sfumature di verde. Si è scritto molto su questo paesaggio che costituisce una sorta di “anfiteatro naturale” ai piedi di Citerna caratterizzato dall’ampio corso del Tevere e circoscritto dalla corona appenninica col monte de La Verna a nord e i monti Sibillini a sud.

Sai che sulla piazza orbitano anche la Torre Civica e la Chiesa di San Michele Arcangelo, ma sei arrivato.
Ti siedi su una panchina e aspetti la fine del giorno ringraziando la tua buona stella per averti portato fino a lì.

 

 

 

 

Paolo Merlini

Merlini è uno che entra nelle autostazioni come un pellegrino nella cattedrale di Compostela attendendo la benedizione. Come e meglio di Benigni, potrebbe mandare a memoria tutte le sigle delle aziende di trasporto pubblico, dall’Autostradale alla Zani Viaggi, con gli occhi chiusi e con le mani legate, compresi i relativi indirizzi web

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