In quest’estate così strana siamo riusciti finalmente ad andare a Firenze: i ragazzi non ci eravamo mai stati e noi grandi non ci tornavamo da 20 anni.
Abbiamo colto l’occasione di una settimana di vacanza ai margini del Chianti all’inizio di Luglio quando ancora l’Italia era quasi deserta, impressionante e al contempo bellissima.
Siamo andati a Firenze in giornata, in treno, una mezz’oretta scarsa da Figline Valdarno dove alloggiavamo.
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Itinerario per vedere Firenze in un giorno
Il treno, mezzo che vi consigliamo, arriva alla stazione di Santa Maria Novella. Da lì tutto è raggiungibile a piedi con una bella passeggiata: la città è un museo a cielo aperto e anche solo passeggiando si vedono tantissime cose.
All’inizio di Luglio, abbiamo scoperto una volta arrivati a Firenze, la maggior parte delle chiese era ancora chiusa causa restrizioni Covid. Ci siamo accontentati di vederle da fuori, lo spettacolo è comunque assicurato!
Santa Maria Novella
A due passi dalla stazione troverete Santa Maria Novella, con un’ampia piazza un po’ spelacchiata e una facciata splendida.
Siamo stati fortunati e la giornata era bellissima con sole e cielo blu e sembrava di essere in una cartolina (anche perché in giro c’era proprio poca gente) .
Piazza del Duomo
Seconda tappa Piazza del Duomo dove abbiamo sperato di poter entrare, ma la cattedrale era chiusa così come il Battistero e il campanile di Giotto.
Peccato, ci accontentiamo di leggere la guida e fare un giro intorno alla piazza in questa bella mattina di sole.
Dovete sapere che il Duomo di Firenze comunque è la terza più grande chiesa al mondo dopo San Pietro e Saint Paul di Londra!
Il quartiere di San Lorenzo
Con gli occhi pieni di meraviglia proseguiamo verso San Lorenzo, un quartiere molto vivace sede di un famoso mercato e caratterizzato da un’imponente e antichissima basilica che abbiamo scoperto essere stata consacrata in epoca paleocristiana addirittura alla presenza di Sant’Ambrogio!
La chiesa era aperta anche se con limitazioni: per fortuna ci è stato possibile visitare – oltre alla chiesa – la Sagrestia Nuova, opera di Michelangelo e luogo di sepoltura dei membri della famiglia Medici.
Mio figlio Francesco l’aveva studiata a scuola e così abbiamo potuto quindi unire l’utile al dilettevole; entrare dal vivo in qualcosa che hai studiato è un’emozione fortissima che ha coinvolto moltissimo i ragazzi: capisci al volo le proporzioni degli ambienti, i colori degli affreschi e la magia del tutto.
Lo Spedale degli Innocenti
Alcuni amici ci aspettavano davanti alle Gallerie dell’Accademia (che non abbiamo visitato), con loro abbiamo proseguito fino allo Spedale degli Innocenti – che i ragazzi volevano assolutamente vedere – la prima struttura ospedaliera dedicata all’infanzia, tuttora attiva.
Su due lati della piazza si affaccia un portico progettato da Brunelleschi e decorato da ceramiche di Luca della Robbia, ma la bellezza del luogo è nell’attività che ormai dal 1400 vi si svolge: la cura dei bambini abbandonati.
Tuttora il complesso ospita scuola materna, asilo nido, tre case famiglia, un centro di ricerca dell’Unicef.
Dove pranzare
Ora di pranzo con quattro adolescenti affamati, prima di affrontare gli Uffizi. Consigli di vari amici ci portano dietro piazza della Signoria in vista dell’Antico Vinaio, un posto stra-famoso che vende schiacciate farcite.
Tutti i turisti di Firenze sono qui… ripeto in giro non ce n’erano!!!!
La coda è impegnativa così come il caldo e la nostra fame e decidiamo allora di entrare in un altro posto a caso quasi di fronte dove vendono ugualmente schiacciate.
Non possiamo che consigliarvelo: si chiama la Fettunta (ha anche una parte trattoria) e dopo esserci stati difficilmente ve lo dimenticherete: le schiacciate sono ottime, potete scegliere tutte le combinazioni possibili di ingredienti (formaggi salumi creme verdure), il servizio è cortese e ci sono una decina di posti a sedere.
Piazza della Signoria e Palazzo Vecchio
Prima di entrare agli Uffizi doveroso un giro in Piazza della Signoria, con la faccia in su per guardare Palazzo Vecchio, una sosta sotto la Loggia dei Lanzi, foto di rito con ogni statua che non sia una copia (cioè tutte ).
E finalmente gli Uffizi
Biglietto acquistato on line e nessuna coda. Ha dell’incredibile. Come diciamo sempre, non puoi venire qui e non vedere gli Uffizi.
Sono la prima che non ama particolarmente le pinacoteche, confesso, ma questo è uno dei più grandi e più bei musei del mondo; ci entreremmo anche con i bambini piccoli, a maggior ragione con tipi da scuola media e da liceo!
L’ingresso è sontuoso e pensarlo affollato di turisti e vederlo invece deserto fa una certa impressione.
Le prime sale sono dedicate al Medioevo con Giotto e Cimabue: alla quindicesima Madonna con bambino su fondo dorato, gli adolescenti hanno avuto un mancamento, ma li abbiamo convinti a proseguire con la promessa di una merenda sostanziosa.
Ci ammutoliamo comunque nelle sale successive: passiamo da Michelangelo a Leonardo, da Duccio da Boninsegna a Piero della Francesca, Botticelli, e poi Raffaello, Tiziano, il Caravaggio… insomma un capolavoro dopo l’altro!
Ovunque ci giriamo c’è una pagina della storia del mondo. Per ognuno di questi quadri ci vorrebbe un’ora o un giorno: ammettiamo che gli Uffizi deserti in questo caso ti permettono di stare davanti al quadro tutto il tempo che desideri senza essere travolto e spintonato dai gruppi delle visite guidate.
Quali opere ci sono piaciute di più?
Senza dubbio l’Angiolino Musicante di Rosso Fiorentino e il Dittico dei Duchi di Urbino di Piero della Francesca. Due quadri un po’ insoliti e inaspettati in mezzo a mille altre sontuose e famose opere!
Ponte Vecchio e Palazzo Pitti
Dagli Uffizi si esce disfatti, anche se non c’è folla, anche se il caldo comincia a calare, anche se ti sono piaciuti tanto.
Ci è rimasto un briciolo di energia e la spendiamo per raggiungere Ponte Vecchio, seguendo con lo sguardo il Corridoio Vasariano, che sembra riaprirà nel 2022 e che ci sarebbe piaciuto molto percorrere ma invece rimane nella top list delle cose da fare la prossima volta; così come Palazzo Pitti che raggiungiamo poco dopo.
Se può servire nella piazza c’è una fontanella utilissima per riempire le borracce.
Una sosta golosa per la merenda
La merenda promessa è in vista: torniamo verso il centro e ci fermiamo alla Pasticceria Cucciolo, in una via della Firenze medievale, famosa per i bomboloni caldi che cadono dall’alto in una nuvola di zucchero.
Allora: la macchina che fa scendere i bomboloni era inattiva, ma la signora ce li ha recapitati belli caldi al tavolo e ci sono sembrati la cosa più buona del mondo, la gita a Firenze non si poteva concludere meglio di così.