A breve distanza da Acquasanta Terme (AP), la passeggiata alla Cascata della Prata è facile e adatta ad una tranquilla gita domenicale in famiglia.
L’escursione nel primo tratto, quello da noi consigliato, risulta infatti non troppo impegnativa e, inoltrandosi in un territorio caratterizzato da ampi boschi di faggio e castagneti, permette di godere delle suggestive atmosfere tipiche del versante marchigiano dei Monti della Laga.
Dopo avervi raccontato l’anello Fleno – San Gregorio e alcuni sentieri del bosco del Martese e della cascata della Morricana, continua la nostra esplorazione dei montagna ascolana formato famiglia.
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Da dove parte il sentiero per le Cascate della Prata
La località di Umito, ad un’altitudine di 686 m.s.l.m. è il punto di partenza della nostra camminata.
Facilmente raggiungibile in auto, insieme alla vicina Pozza è una frazione di Acquasanta Terme e sorge sul versante meridionale della vallata del Tronto.
Avvicinandosi in auto, si presenta come un curato borgo montano e vanta un bar-ristorante e due agriturismi.
Inoltre dista appena 27 Km da Ascoli Piceno: alle porte di Acquasanta Terme, una comoda strada provinciale di circa 8 Km lascia la S.S.4 Salaria che in quel tratto fa quasi da confine naturale tra il Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga e il Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Com’è il sentiero per la cascata
La parte iniziale del sentiero sfrutta un’ampia carrareccia forestale che segue a lungo il corso del Rio Prata.
Inoltre, all’andata si cammina avendo costantemente di fronte l’anfiteatro naturale di una delle più nelle cime della Laga: il versante nord-est del monte Macera della Morte.
Il percorso inizia in discesa, fino a raggiungere l’argine del torrente della Prata; poi, sempre su fondo compatto, si risale dolcemente procedendo per lunghi tratti all’ombra della boscaglia.
Dopo circa un’ora di cammino, si arriva al fosso della Prata ovvero la base della Cascata della Prata.
Questo spettacolo della natura, sulla sinistra del sentiero principale, è immerso in una faggeta che da un enorme sollievo nelle afose giornate estive.
Un posto idilliaco che, a nostro avviso può rappresentare la meta finale per le famiglie con bambini.
Infatti, solo chi è ben allenato, provvisto di scarpe da montagna e bastoncini può valutare la possibilità di raggiungere la cima alla cascata collegata alla base da un irto sentiero stretto e a tratti sdrucciolevole che, in circa 20 minuti raggiunge quota 920 m.s.l.m.
A quanti come noi, non se la sentissero di salire, non resterà che tornare indietro per la stessa strada dell’andata.
Cascate della Volpara
È importante sapere che il sentiero principale, l’ampia carrareccia forestale che abbiamo fin qui descritto, continua a salire terminando a quota 850 m.s.l.m. dove un sentiero, a quanto ci hanno riferito alcuni amici molto impegnativo, procede per le Cascate della Volpara a 1.215 m.s.l.m.
Ma questa non è un’escursione da affrontare a cuor leggero con i bambini al seguito, una frana di qualche anno fa lo ha reso ancora più difficile e sconsigliabile alle famiglie.
Dove mangiare
Il parcheggio, posto all’attacco della camminata, serve anche l’Agriturismo La Valle dell’Orso e il ben più noto Agriturismo Laga Nord (tel. 0736.804888) storico punto di riferimento della zona.
A Pozza, non distante dal sentiero, segnaliamo inoltre il Bar Ristorante Lupus In Tavola altro importante presidio del territorio.
Il Carnevale degli Zanni a Pozza e Umito
Concludiamo con una nota di folclore. Pozza e Umito ospitano uno dei Carnevali Storici del Piceno: il Carnevale degli Zanni. È un rito che affonda le radici nella notte dei tempi quando, con l’approssimarsi della fine dell’inverno, gli uomini erano soliti battere la terra con le spade per far sì che Madre Natura si risvegliasse e producesse i suoi frutti.
Il sabato di carnevale, subito dopo pranzo, l’animato corteo in maschera degli Zanni prende il via dall’Agriturismo Laga Nord. Un plotone di uomini armati di staiella – la caratteristica spada di legno – vestiti tutti allo stesso modo, indossando un variopinto copricapo, segue la testa del corteo aperto da un figurante vestito da diavolo tenuto al cappio da un altro figurante vestito da carabiniere che fa da scorta alla coppia di sposi.
Fino a sera, l’allegra brigata, seguita da numerosi partecipanti, gira le case del territorio cantando e ballando, gustando ad ogni tappa dolci della tradizione e vino offerti dai paesani.